Il bravissimo Giulio Frigieri che, tra le altre cose, lavora anche al Guardian ha lanciato con il sostegno di Ahref il progetto Civic Infographics. Se ne sentiva il bisogno visto il diluvio di informazioni grafiche dal quale siamo investiti e che ci affascina, ma che spesso fatichiamo a distinguere e decrittare.
Il manifesto è ripostato qui sotto dal blog del progetto.
Contribuire allo sviluppo di una società informata e favorire la costruzione critica di un punto di vista su temi che toccano la vita di tutti: questa è la finalità primaria che anima lo spirito della Civic Infographics e definisce qui un ultimo criterio di qualità per l’infografica, al di là degli esiti di visualizzazione. Espressa dall’aggettivo civic, tale qualità non risiede soltanto nei risultati, ma è inscritta nei propositi della narrazione grafica.
La Civic Infographics è partecipativa. Mette in rilievo questioni urgenti e rilevanti, le interpreta e descrive attraverso la forza dell’artificio grafico, con l’intento di mostrare che i problemi non sono uno accanto all’altro, e quindi distanti, ma piuttosto gli uni dentro agli altri, e noi con loro in una rete di relazioni complesse.
La Civic Infographics usa il linguaggio grafico per “scandalizzare” cioè, intendendo il termine alla lettera, per risvegliare le coscienze critiche della civitas. Diventa lo skándalon, la pietra d’inciampo – insieme solidità del dato e chiarezza della forma – che lungo un itinerario di comprensione della complessità, fa sobbalzare e risveglia l’attenzione, ricorda che la realtà non è un piano monolitico, ma è ancora, e sempre più, l’ambito della ricorsività.
Ricorre alla giustapposizione di segni – alla logica del mapping – per far emergere un brano del mondo e rovesciarlo sul piano della rappresentazione, affinché rallenti il nostro passo e restituisca ad ogni sforzo di comprensione, che è impegno civile e culturale, il tempo che gli è dovuto.