Lo confesso subito: questa intervista ad Asimov non l'ho scovata io, ma pescata dal Brainpickings della bravissima Maria Popova. Per capirne l'importanza bisogna prima calarsi nel 1988 (niente web, pochi computer, niente cellulin occasione della pubblicazione del suo 391imo libro: Preludio alla Fondazione e dimostra che la fantascienza aveva già immaginato tutto, da internet al web 2.0. Tanto per mettere in prospettiva chi sono i grandi visionari della nostra epoca...
Giornalisti della Reuters falciati dagli elicotteri Apache americani, i rifiuti tossici della nave Trafigura, le mail rubate ai climatologi dell'Universita' di East Anglia... Il tratto comune di tutti questi scoop Wikileaks, la piattaforma no-profit lanciata da Julian Assange. Ma non solo.
Lo snodo cruciale perche' Wikileaks funzioni sono i "whistleblowers", in questo caso le "gole profonde" che sono sempre il cardine indispensabile dei grandi scoop.
Queste preziosissime fonti si rivolgono a Wikilieaks in un momento di "moral clarity" spiega Assange, che assicura che non ha mai messo nei guai una sua fonte (ritornero0 sul tema, perche' abbastanza controverso).
Ma la domanda piu' importante rimane: come contattare Wikileaks per fornire informazioni e non mettersi nei guai? Il sito propne gia' diverse indicazioni pratiche qui, ma Assange lo spiega piu' ampiamente in questo video prodotto dal Cij, il centro per il giornalismo investigativo di Londra dove il fondatore e della non profit interviene spesso.
Tornando dal bell'incontro di Perugia città illuminata mi sono imbattutto in un bel clip di Ted (ma ce ne sono di brutti?!?) sulle 4 eresie delle città di Stuart Brand, ambientalista al di sopra di ogni sospetto, ma grande sostenitore dell'importanza delle città per salvare l'ambiente.
Tra gli articoli divulgativi da segnalare, questo bell'intervento su Edge, di Vilayanur S. Ramachandran, uno dei più celebri neurologi contemporanei, che spiega l'importanza delle "cellule dell'empatia" in una prospettiva evolutiva. In sostanza nell'averci fatto diventare, con un grande balzo avvenuto circa 250mila anni fa, ciò che siamo oggi. Scimmie nude, ma molto, molto connesse...
Per quanto riguarda i paper scientifici invece eccone un paio molto interessanti e innovativi per la loro cross-disciplinarietà.
"Language within our grasp" di Rizzolatti e del linguista Michael Arbib. E' un articolo che ha sollevato non poche polemiche tra i linguisti, ma che segna un punto molto importante nel collegare linguistica e neuroscienze.
"Mirror neurons and the social nature of language: the neural exploitation hypothesis" uno dei lavori più recenti di Vittorio Gallese sull'importanza dei neuroni specchio per spiegare le nostre facoltà cognitive. Gallese, va ricordato, per primo associò i risultati sulle scimmie alle teorie della mente collettiva di Merleau Ponty come racconta Luca De Biase nella copertina di Nòva24 oggi.
Da segnalare anche la review del 2004 di Rizzolatti e Laura Craighero "The mirror neuron system" citata oltre 900 volte dalla sua pubblicazione, praticamente una volta al giorno se si escludono i fine settimana...
Last but not least, una lezione di Marco Iacoboni a UCDavis sull'ipotesi di un legame tra l'autismo e il mancato sviluppo dei neuroni specchio. Una strada sulla quale si lavora anche a Parma, nei laboratori di Rizzolatti e che potrebbe, un giorno fornire nuovi strumenti per trattare questa sindrome. Iacoboni, che con grande pazienza mi ha spiegato anche le implicazioni sociali e filosofiche delle sue richerche è autore di "Neuroni Specchio, come capiamo ciò che fanno gli altri" uscito da Bollati e Boringhieri. Qui, sempre in Edge, spiega anche il suo esperimento di "instant-science" sull'impatto delle pubblicità sugli spettatori del SuperBowl.
Oggi, sul primo numero del nuovo Nòva24 in formato tabloid,
racconto della nostra visita a Isis, la più importante sorgente pulsata di neutroni del mondo, dove una task force di ricercatori del Cnr italiano, delle Università di Milano Bicocca e di Tor Vergata e in collaborazione con il Nast stanno mettendo a punto le tecnologie che nel futuro rivoluzioneranno, tra le altre cose, anche il mondo dei beni culturali. Ma come in tutte le storie, c'è molto di più di quello che si riesce a mettere in pagina. Ecco qualche approfondimento.
Negli acceleratori di Isis, ogni secondo, milioni di protoni che andando a schiantarsi su dei bersagli di tungsteno di pochi centimetri quadrati producono i neutroni e i muoni che diventano un vere e proprio telescopio per osservare il nanomondo dei materiali. Ecco, in un bel video preparato dall'Stfc britannico come funziona.
E visto che la ricerca, oltre che di neutroni, è fatta anche di uomini e donne in carne e ossa, ecco la facce dietro quella che è una vera e propria favbbrica di scienza.
Circuiti da bombardare. Christopher Frost, responsabile della facility per i test con neutroni, con in mano una scheda di microchip pronta per venir testata sotto un bombardamento di neutroni.
Ricercatori spadaccini/1. Francesco Grazzi, dell’Isc del Cnr di Firenze, con in mano una spada giapponese del 1400.
Ricercatori spadaccini/2. Grazzi insieme a Francesco Civita, curatore della sezione giapponese del museo Stibbert a Firenze.
Idrogeno solido. Marco Zoppi, dell'Isc del Cnr di Firenze, che sta utilizzando i neutroni per sviluppare sistemi di stoccaggio solido per l'idrogeno. Sullo sfondo la seconda stazione di collisione di Isis.
Il sorriso della ricerca. Luciano Maiani, fisico e presidente del Cnr, scerza con la targa per l'inaugurazione di Nimrod, il più recente, ma sicuramente non l'ultimo, strumento italiano installato ad Isis.
La compagnia delle particelle. Luciano Maiani e Andrew Taylor, direttore di Isis si stringono la mano nell'Oxfordshire, all'entrata di Isis.
Per gli americani la politica è una cosa seria, ma sanno (e possono) anche scherzarci su come fanno quelli du BarelyPolitical. Come con questo video, parte di una vasta serie su YouTube, dove Amber Lee, la provocante Obama girl, delusa da Kerry nel 2004, ristrova la passione nelle primarie. In Italia sarebbe praticamente impossibile... Ci arriverebbe in fondo a un video di I've got a crush on... Mastella, Fassino, Veltroni? A proposito ci sono anche le sfide tra Obama e Giuliani girls...
Cosa ascoltereste se foste lanciati in orbita a bord di un razzo? L'Esa l'ha chiesto ai ragazzi di tutta Europa tra 10 e 17 anni e il risultato è questa playlist compilata dalla quattordicenne norvegese Therese Miljeteig che vince un viaggio a Kourou, nella Guyana francese, per assistere al lancio dell'ATV:
Here Comes The Sun - Beatles
Come Fly With Me - Frank Sinatra
Rocket Man - Elton John
Up Where We Belong - Joe Cocker and Jennifer Warnes
Imagine - John Lennon
Flashdance - What A Feeling - Irene Cara
Walk of Life - Dire Straits
Fly - Celine Dion
Rockin' All Over The World - Status Quo
I Believe I Can Fly - R Kelly
Francamente una playlist un po' stagionata per una quattordicenne, ma ha il pregio di lanciare l'idea.
Come ha fatto però a non metterci Astronaut dei Duran? Jump di david lee roth, un sacco di jazz di keith jarreth...
Se veramente questa idea del turismo spaziale partirà nei prossimi anni c'è da prepararsi seriamente sul fronte musicale.