Alla fine l'orario degli insegnanti non si tocca. Rimane a 18 ore e a sopportare i tagli sono sia l'innovazione nella scuola che la ricerca come spiega oggi su La Stampa Raffaello Masci. Non un bel segnale visto che per crescere l'investimento da aumentare sarebbe proprio quello in formazione e ricerca, l'unica materia prima di pregio che l'Italia del 2020 può pensare di proporre sul mercato internazionale.
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